Domande frequenti

COME POSSIAMO AIUTARTI?

Hymovis® è un medical device (Classe III Dir 93/42/EEC)

Hymovis® è ottenuto attraverso una limitata modifica chimica del polisaccaride che lo rende parzialmente idrofobico: la particolare conformazione che ne consegue in ambiente acquoso è tale da trasformare Hymovis® in un idrogel dalle elevate proprietà viscoelastiche.

No, la viscoelasticità di Hymovis® è paragonabile a quella di altri prodotti agevolmente iniettabili in commercio previsti per lo stesso uso; inoltre le sue caratteristiche reologiche lo rendono meno viscoso nello scorrimento attraverso l’ago.

È il nome che è stato dato alla particolare conformazione delle molecole di Hymovis® in soluzione acquosa, ossia quella di un reticolo stabilizzato da interazioni sia idrofiliche che idrofobiche in grado di rompersi e riformarsi infinite volte. Questa capacità dinamica di “autoriparazione” del gel in seguito alla destabilizzazione strutturale, prende il nome di reticolo “mobile” o “MO.RE.® Technology”

Si intende la capacità del reticolo mobile formato dalle catene di Hymovis® di riprendere la sua configurazione dopo stress meccanici destabilizzanti. Dal punto di vista reologico questa proprietà corrisponde alla capacità peculiare del gel di Hymovis® di recuperare completamente ed in breve tempo la sua elasticità in seguito agli shock meccanici, anche se ripetuti e di grande entità.

La struttura lineare di Hymovis® permette alla molecola di essere riconosciuta dal CD44, recettore fisiologico dell’acido ialuronico, attraverso il quale si esplica la sua azione farmacologica.

Inoltre una struttura lineare è molto simile a quella di partenza quindi non consente il riconoscimento da parte del sistema immunitario. Con i derivati cross-linkati, come riportato dalla letteratura, si sono verificati eventi avversi sistemici riferibili o alla formazione di immuno-complessi o comunque all’attivazione del sistema immunitario.

Il vantaggio di un prodotto a base di acido ialuronico lineare avente proprietà meccaniche paragonabili, se non superiori, a quelle dei prodotti contenenti acido ialuronico cross-linkato è la sua maggiore biocompatibilità. Diversi riferimenti bibliografici e l’utilizzo clinico attribuiscono infatti all’acido ialuronico cross-linkato una tollerabilità inferiore a quella dell’acido ialuronico lineare.

Le proprietà di “shock absorber” del liquido sinoviale sono legate alle caratteristiche reologiche dell’acido ialuronico e al suo turnover garantito dalle capacità biosintetiche della sinoviale e della cartilagine articolare. In corso di osteoartrosi il turnover del liquido sinovia viene del tutto o parzialmente a mancare. Il reticolo dinamico costituito da Hymovis® permette di assorbire l’energia sviluppata dalle varie sollecitazioni meccaniche ricostituendo la struttura di origine e supplendo in questo modo al ridotto turnover biosintetico del polimero naturale.

Dai test effettuati HYADD®4 si è dimostrato resistente all’ azione della ialuronidasi, enzima ubiquitariamente presente nell’ organismo soprattutto nei focolai flogistici.
La migliore raccomandazione è quella di infiltrare SEMPRE un’articolazione “fredda” in quanto in un sito infiammato oltre alla ialuronidasi sono presenti attività enzimatiche di ogni tipo che potrebbero limitare fortemente il tempo di permanenza articolare del prodotto.

Non è conosciuto, ma si può ipotizzare, che l’iniziale degradazione metabolica avvenga a carico della catena lineare con depolimerizzazione più o meno estesa.
Vista la resistenza alla ialuronidasi tale depolimerizzazione avviene probabilmente in tempi relativamente lunghi. Gli spezzoni a basso peso molecolare sfuggono poi al filtro sinoviale e attraverso la circolazione ematica (e linfatica) sono convogliati al fegato. Qui sono presenti le aminidasi, enzimi capaci di rompere appunto il legame amidico che possono staccare il residuo esadecilico. Gli spezzoni oligosaccaridici vengono quindi successivamente convogliati nelle vie metaboliche dei glucidi.

Il termine osteoartrite deriva dalla dizione degli Autori anglosassoni che danno alla componente flogistica dell’osteoartrosi importanza maggiore rispetto alla componente degenerativa. Il prodotto, comunque è stato testato in clinica nell’osteoartrosi.

Grazie alla MO.RE.® Technology Hymovis® ha caratteristiche biomeccaniche uguali o superiori ai derivati cross-linkati in commercio mantenendo le caratteristiche di biocompatibilità del polimero naturale. Hymovis® può essere considerato il capostipite di una nuova classe di viscosupplementi di 4a generazione caratterizzato da un profilo reologico innovativo e secondariamente dalla capacità di agire sui parametri infiammatori che caratterizzano il processo osteoartrosico. (OLIVIERO et al. 2013)

L’articolazione del ginocchio è molto importante per il funzionamento dell’intero organismo, in quanto ha il ruolo di sorreggere il peso corporeo e di permettere il corretto movimento delle gambe. Diversi fenomeni possono avere un effetto negativo sull’articolazione del ginocchio, che può risultare danneggiata da traumi meccanici (lesione meniscale) o dall’usura e dall’azione di processi infiammatori cronici. La viscosupplementazione con acido ialuronico Hymovis® è risultata notevolmente efficace sia nel trattamento dell’osteoartrite sia in quello delle lesioni meniscali. In particolare, nei pazienti con osteoartrite sintomatica del ginocchio il beneficio è stato evidente sia a riposo sia in movimento, si è manifestato già dopo un mese di trattamento e si è mantenuto nel lungo termine, fino a 12 mesi.
Figura 1 di (Priano F.; Joints 2017; 5:79-84) Nei pazienti affetti da lesioni del menisco la riduzione del dolore è stata addirittura associata a una dell’entità delle lesioni e a un’azione coadiuvante nel processo di guarigione.
Figura 2 di (Zorzi C. et al.; Joints 2015;3(3)136-145)

L’osteoartrosi è una condizione complessa, di origine multifattoriale in cui è spesso difficile identificare un singolo fattore scatenante. I fattori di rischio dell’osteoartrosi possono essere suddivisi sulla base della loro modificabilità o meno.

I principali fattori di rischio immodificabili sono:

  • Età. La senescenza è associata a una progressiva perdita di elasticità e resistenza alle sollecitazioni che possono danneggiare il tessuto cartilagineo. Benché l’età sia uno dei principali fattori di rischio di osteoartrosi, è bene specificare che questa condizione patologica va considerata un’inevitabile conseguenza del naturale processo di invecchiamento. L’usura delle cartilagini e il dolore ad essa associato è frequentemente riscontrato anche in popolazioni più giovani, specie in seguito a traumi e a causa di stili di vita usuranti o di attività fisica agonistica prolungata.
  • Familiarità. L’esistenza di un rischio genetico di sviluppare osteoartrosi è comprovata da diversi casi di familiarità e da studi condotti su grandi gruppi familiari o su gemelli omozigoti. Benchè siano stati identificati diversi geni candidati (soprattutto implicati nel metabolismo articolare e nello sviluppo/repressione dell’infiammazione), risulta evidente che la modalità di trasmissione della condizione è complessa e non facilmente prevedibile come avviene nelle patologie a trasmissione mendeliana.
  • Sesso. Le donne sono maggiormente predisposte a sviluppare artrosi, soprattutto a livello del ginocchio e delle piccole articolazioni delle mani. È stato inoltre evidenziato come la menopausa sia associata ad un’aumentata incidenza di osteoartrosi e dolori articolari, a riprova della correlazione tra metabolismo ormonale e salute articolare.

Fortunatamente, esistono diversi fattori di rischio modificabili, sui quali è possibile intervenire per prevenire il rischio di sviluppare artrosi o per ridurne l’impatto sulla salute.

  • Sovrappeso e obesità. L’eccessiva massa corporea può contribuire allo sviluppo e alla progressione dell’osteoartrosi aumentando lo sforzo e l’usura a carico delle articolazioni, specialmente del ginocchio. Inoltre, è stato dimostrato che l’obesità è caratterizzata da un continuo stato infiammatorio, che può peggiorare quello già in atto a causa dell’artrosi.
  • Fattori meccanici. Il carico improprio che viene esercitato sulle articolazioni, coinvolge ad esempio malformazioni articolari, attività professionali e sportive, traumi o microtraumi.
  • L’alimentazione. Oltre alle ripercussioni che può avere sul peso, l’alimentazione risulta implicata anche nel rischio di sviluppare l’osteoartrosi. In particolare, una dieta sana, ricca di frutta, verdura e carboidrati non raffinati risulta ideale per ridurre il rischio di infiammazione e quindi potenzialmente di osteoartrosi.
  • Abitudini. Anche alcune abitudini, quali il tabagismo e il consumo smodato di alcol sono associate ad aumentata incidenza di danno articolare, probabilmente sempre a causa di un aumento di citochine proinfiammatorie.

I dolori articolari e dell’osteoartrosi risultano più frequenti nelle donne che hanno raggiunto la menopausa, con un’incidenza quasi triplicata rispetto alle donne in età fertile. Questo fenomeno dipende in parte da una ridotta attività degli estrogeni, la cui azione è stata associata a un effetto protettivo nei confronti delle articolazioni. In particolare, questi ormoni sono implicati in processi proliferativi e protettivi fondamentali per le articolazioni a livello delle ossa, delle cartilagini, dei muscoli, dei legamenti e del liquido sinoviale.

Il principale rimedio naturale a questa problematica è l’assunzione di uno stile di vita sano:

  • mantenere un adeguato peso corporeo per non sovraccaricare le articolazioni;
  • preferire cibi sani e con basso potenziale infiammatorio;
  • abbandonare abitudini lesive quali fumo ed alcol.

A queste abitudini può essere associata una terapia estrogenica sostitutiva, in grado di vicariare l’attività degli estrogeni riducendo gli effetti dannosi della loro assenza. Tale terapia dev’essere indicata e scelta da un ginecologo competente, a fronte di una scrupolosa analisi del bilancio rischio/beneficio.

Analogamente a tutte le categorie di pazienti, anche le donne con dolori articolari associati alla menopausa traggono beneficio dalla terapia infiltrativa (o viscosupplementazione) con acido ialuronico direttamente nella cavità articolare dolente.

In particolare, Hymovis® è costituito da acido ialuronico di 4° generazione. La sua molecola costitutiva (HYADD®4) presenta un effetto viscoelastico, un completo recupero di struttura anche dopo stress meccanici ripetuti, grazie a una minima ma sofisticata modifica chimica che coinvolge il 2-3% dell’intera molecola (MO.RE-® Technology).